Prima della pandemia, mi era stata commissionata la ristrutturazione di un bar-ristorante sulla spiaggia di Gaeta, il Palm Beach. La progettazione si era fermata nella fatidica primavera del 2020, per ovvi motivi, ed è ripresa solo nell’autunno successivo quando i committenti mi hanno ricontattato per riprendere le fila di quello che era rimasto in sospeso.
Il bar-ristorante si trova proprio sulla spiaggia, a ridosso del costone di roccia di Monte Orlando: un’area che, a seconda della prospettiva da cui si guarda, è immersa nella natura. Di fronte, ha il mare di Serapo. Lateralmente, il locale si incastra perfettamente nella roccia e nella vegetazione del monte.
Questa era la situazione iniziale (foto presa dal web):
Un classico chiosco sulla spiaggia? Non esattamente!
I gestori sono quattro e ognuno di loro ha gusti e idee diverse riguardo all’estetica del locale. Il loro scopo, mi dicono durante l’appuntamento, è quello di promuoversi non solo come attività diurna nella gestione della ristorazione veloce per i bagnanti, ma di proporre anche l’aperitivo serale, sfruttando così appieno il potenziale di un locale sul mare.
Un luogo così particolare e naturale, va valorizzato senza entrare in contrasto con il paesaggio, ma desidero progettarlo in modo da integrarlo nell’ambiente circostante, rendendolo anzi unico e caratteristico proprio come la sua posizione privilegiata.
La giungla entra nel Palm Beach: circondati da elementi naturali e materici per provare un’esperienza, prima di un cocktail
Per realizzare il progetto, mi sono avvalsa della collaborazione di Ricciola Arredamenti, azienda che si occupa principalmente della realizzazione di arredi per ristorazione. Il responsabile locale di Ricciola è Ugo Moroni, il cui prezioso aiuto mi ha permesso di organizzare l’aspetto progettuale di sala e banco del bar da un punto di vista funzionale, per poter gestire meglio i flussi sala/bar, oltre a mettere a disposizione la sua innata creatività.
Dal punto di vista estetico, il progetto finale che presentiamo per il Palm Beach non segue le linee guida classiche del “chiosco sul mare”: è completamente diverso da ogni aspettativa e, da un certo punto di vista, è dirompente. Prevede un ambiente in stile jungle, per integrare il locale con la vegetazione che lo circonda: la tettoria è in legno marrone, all’interno la proposta è quella di utilizzare colori come il verde, l’ocra e il nero.
Tra le piante che arredano sia l’esterno che l’interno, spicca il fondale realizzato con carta da parati esotica. I dettagli degli ambienti sono tutti realizzati con materiali naturali e materici, come la lastra effetto pietra che ricopre il banco bar.
Il concept del progetto è quello di offrire ai clienti del Palm Beach anche un’esperienza plurisensoriale per dimenticare la giungla urbana e trovare invece un’oasi di relax.
In alcuni momenti, tra mare e vegetazione, sembra quasi di essere su un’isola esotica. Il più felice di tutti è Paco, la mascotte del Palm Beach, felice di svolazzare ovunque. Si sente proprio a casa!
E questi siamo Ugo ed io alla fine dei lavori: non abbiamo ancora stabilito chi sia venuto meglio in foto. Forse il gorilla! 😉